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Italiano carica il Bologna: “Servirà una grande prova”

Il Bologna spreca il 2-0 e torna da Torino con 1 punto.

I rossoblu’ di Italiano non riescono a controllare il vantaggio. Thiago (espulso) al quarto pari di fila, allo scadere Mbangula salva la Juventus, con il Bologna pari in rimonta.

TORINO – Il 2-2 dello Stadium tra Juventus e Bologna non fa felice nessuno: i bianconeri non sanno più vincere e pareggiano per la quarta volta di fila, i rossoblu sprecano il doppio vantaggio e si fanno riprendere al 92′. Vlahovic torna ed è subito titolare, le novità della Juve sono sulla trequarti e a centrocampo: Thiago Motta concede un turno di riposo a Yildiz e Thuram, con Weah che gioca nella classica posizione del 10 e Fagioli lanciato al fianco di Locatelli. Italiano si schiera praticamente a specchio con il suo 4-2-3-1, ma deve rinunciare all’infortunato Orsolini: alle spalle dell’unica punta Castro sono a supporto Ndoye, Odgaard e Dominguez. Nel tunnel degli spogliatoi Thiago Motta e il suo staff abbracciano tanti vecchi amici e colleghi, d’altra parte per l’italo-brasiliano è una partita speciale visti i lunghi trascorsi in Emilia.
Il Bologna fa la partita per un’ora buona, annichilisce la Juve, è padrone del campo.
Ndoye colpisce il palo dalla distanza e ben presto si capisce che il Bologna fa sul serio.
L’arbitro Marchetti fa arrabbiare un po’ tutti, con un contatto Kalulu-Odgaard (ritenuto regolare anche dopo un check con il Var) e qualche fischio che non accontenta nessuno. La Juve rischia ancora al 19′ su una punizione tagliata di Miranda che viene deviata da Weah, e mentre i tifosi bianconeri ironizzano sul presidente del Torino Cairo, invitato a restare alla guida del club granata vista la tradizione nei derby (31 stracittadine, 24 sconfitte per l’editore), il Bologna passa: Holm trova il corridoio per Ndoye, lo svizzero esplode un destro imprendibile per Perin. La squadra di Motta prova a scuotersi, Fagioli calcia in curva un rigore in movimento e il sinistro al volo di Vlahovic è respinto da Skoruspki, ma non riesce ad evitare i fischi dello Stadium che accompagnano la squadra negli spogliatoi.
I due allenatori non fanno cambi all’intervallo, il secondo tempo di Thiago Motta dura appena sei minuti: il bianconero non gradisce un fischio di Marchetti a centrocampo, il direttore di gara prima lo ammonisce e poi lo espelle per proteste.
Il gioco riprende e il Bologna raddoppia, con Beukema che va in verticale da Castro, colpo di tacco per l’inserimento di Pobega e scavetto dell’ex Toro per battere Perin in uscita. Lo Stadium chiede alla squadra di tirare fuori gli attributi, la Juve recepisce il messaggio e accorcia con la triangolazione Conceicao-Danilo-Koopmeiners con l’olandese al primo gol in bianconero. Ed è qui che il Bologna commette nil peccato capitale di crederci meno, mentre la Juve non fa davvero nulla di speciale per cambiare le sorti del match.
Thiago “ordina” i cambi Thuram e Yildiz per Locatelli e Fagioli per una squadra a trazione offensiva, ma il vero jolly è Mbangula: al 92′, servito da Vlahovic, trova il destro a giro che fa esplodere lo Stadium

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