In ottomila alla mobilitazione regionale organizzata al Parco Nord da Fiom, Uilm e Fim. La Questura denuncerà i manifestanti entrati in tangenziale anziché seguire il percorso concordato con l’autorità di pubblica sicurezza
BOLOGNA – Ancora una volta si incrociano le braccia e si sciopera. E lo si fa in corteo in tangenziale a Bologna senza alcuna autorizzazione da parte della Questura che ha preso atto della ferma decisione dei manifestanti di andare avanti in maniera pacifica. Dopo il ritrovo al Parco Nord ottomila persone sono, infatti, entrate in corrispondenza dell’uscita sette di via Stalingrado percorrendo a piedi le corsie della tangenziale di Bologna fino all’uscita 8 in zona Fiera. Un percorso non concordato con le autorità che hanno evitato il respingimento dei manifestanti con l’uso della forza, ma che hanno già annunciato come alla luce del recente Decreto Sicurezza in materia di blocchi stradali i dimostranti verranno denunciati penalmente. Lo sciopero è tornato a colpire a livello nazionale per otto ore con manifestazioni regionali perché “senza contratto il Paese si blocca”, una linea condivisa anche dall’Assessore regionale al Lavoro Giovanni Paglia che era al fianco del corteo in via Stalingrado. Fiom-Cgil, Uilm-Uil e Fim-Cisl ancora una volta unite per chiedere il rinnovo dei contratti nazionali dei metalmeccanici che dopo le 32 alle spalle raggiungono quota 40 ore totali di sciopero. Una scelta quella di scioperare che – assicurano le sigle sindacali – continuerà ancora se non ci saranno sviluppi su un contratto scaduto il 24 giugno 2024. La richiesta è sempre la stessa: la riapertura della trattativa sul rinnovo dei contratti nazionali dei metalmeccanici a Federmeccanica, Assistal e Unionmeccanica.
