Lo prevede il decreto per la ricostruzione, divenuto legge. Un miliardo per la prevenzione per tre regioni
BOLOGNA – È legge il decreto per la ricostruzione post alluvioni in Emilia-Romagna, Toscana e Marche. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, che converte il decreto legge, si aprono nuove prospettive per i territori colpiti dalle calamità del maggio 2023 e del settembre-ottobre 2024. Il provvedimento stanzia complessivamente 3,7 miliardi. Per la ricostruzione pubblica sono confermati i 2,6, cui si aggiungono 100 milioni per gli eventi del 2024. La principale novità è rappresentata dal programma straordinario pluriennale 2027-2038 da un miliardo per la riduzione del rischio idraulico e idrogeologico, affidato ai Presidenti delle tre Regioni – Michele de Pascale per l’Emilia Romagna – in qualità di Commissari contro il dissesto.
Altri 30 milioni sono destinati al supporto operativo territoriale. “I punti chiave della nuova legge – spiega Fabrizio Curcio, Commissario straordinario per la ricostruzione – sono la semplificazione, la centralità dei territori, e la programmazione di interventi per la riduzione del rischio idraulico e idrologico. Il testo è il frutto di una concertazione strategica”. La legge introduce le ordinanze speciali per interventi puntuali che richiedono procedure dedicate e un sistema di monitoraggio per accelerare i lavori. Sulla ricostruzione privata, la legge prevede contributi per danni minori con iter semplificato, una nuova disciplina per le attività economiche e la revisione del sistema degli acconti, più favorevole per famiglie e imprese. Entro l’estate sarà completata la ricognizione degli aventi diritto.
La governance viene ridisegnata valorizzando il ruolo dei tre Sub-Commissari regionali e ampliando la Cabina di Coordinamento, che diventa l’organo centrale per l’elaborazione delle ordinanze e il riparto delle risorse.