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Comune e Regione dovranno garantire i danni del Ravone


Lo ha deciso il Tribunale civile, dopo il ricorso di 20 cittadini, obbligando i due enti a versare 3,6 milioni a tutela dei residenti delle aree già colpite dall’alluvione del 2024

BOLOGNA – Un fondo da oltre 3,6 milioni di euro a tutela dei cittadini che vivono nell’area del Ravone interessata dall’alluvione 2024. Lo dovranno istituire il Comune di Bologna e la Regione Emilia-Romagna, dopo che il Tribunale civile di Bologna ha accolto il ricorso di danno temuto che 20 residenti in
via del Ravone, via del Genio e via Zoccoli, colpiti a ottobre dall’esondazione del torrente Ravone, avevano presentato contro Palazzo d’Accursio e viale Aldo Moro con il supporto del Comitato per la tutela dal dissesto idrogeologico di Bologna. I due enti, riconosciuti ‘titolari di posizioni di garanzia dalla responsabilità derivante dagli eventi connessi alla cattiva manutenzione’ del Ravone, dovranno prestare appunto “‘garanzia per i danni eventualmente derivanti’ ai ricorrenti “dal bacino idrogeologico del torrente” e potranno scegliere se “versare un deposito cauzionale pari a 3.661.404,90 euro” o in alternativa “sottoscrivere una polizza assicurativa” dello stesso importo. Soddisfatto il Comitato per la tutela dal dissesto idrogeologico di Bologna, secondo cui “è stata quindi pienamente confermata la tesi dei ricorrenti”, rappresentati dall’avvocato Adriano Travaglia. Nello specifico, il Tribunale ha affermato, spiega ancora il Comitato, che “l’istanza di tutela giurisdizionale si fonda sull’urgenza, sentita nella quotidianità del vissuto, che chi sia munito delle competenze faccia qualcosa per assolvere alla sua funzione, che è quella di tutelare la sfera giuridico-patrimoniale delle persone dal rischio idrogeologico”, dato che “lo scenario di rischio del bacino idrogeologico ‘a monte’, noto alla Regione senz’altro a partire dal 2013, si è già drammaticamente concretizzato a ottobre 2024”. Infine, i vincitori del ricorso sottolineano che il Tribunale ha “escluso” che “gli eventi di ottobre 2024 siano di natura ‘eccezionale’, almeno nel senso che abitualmente si ricollega alle ipotesi di esenzione di responsabilità, cioè singolare e imprevedibile”.

“Ora il Comune e la Regione agiscano in fretta per predisporre le misure necessarie per garantire i cittadini sulle tutela della persona e del patrimonio”, ha commentato il consigliere comunale della Lega Matteo di Benedetto, che è anche copresidente della Commissione speciale sulla gestione dei rischi idraulici e idrogeologici della città di Bologna istituita nelle scorse settimane proprio dal Consiglio.

“Soddisfatti che la giustizia abbia preso in considerazione le istanze dei cittadini che hanno subito un danno e che sono ancora esposti a rischi – dice invece il Comitato Comicolli, ricordando di aver esposto il tema dissesto in tempi non sospetti, nel settembre 202 e auspicando “una seria presa di consapevolezza da parte delle soggetti convenuti” – Certo siamo in primo grado, ma quanto si è appreso ha fatto sentire i cittadini tutelati, compresi e meno soli”

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