Un 45esimo anniversario che sembra un battito di ciglia fa per chi quel sabato mattina era lì
BOLOGNA – Alla vigilia del 2 agosto, alla cerimonia commemorativa dedicata alle sette vittime più piccole della strage erano presenti anche due testimoni che quella tragedia l’hanno vissuta sulla propria pelle. Un 45esimo anniversario che sembra un battito di ciglia fa per chi quel sabato mattina era lì.
Sonia, all’epoca 11enne rimase gravemente ferita dall’esplosione avvenuta alle 10:25 nella sala d’aspetto e a cui scampò insieme alla cugina, di 11 anni più grande. Non dovevano essere lì, ma uno strano scherzo del destino ha fatto sì che arrivarono per un soffio troppo tardi al binario e il treno delle otto e mezza partì senza di loro.
C’è chi invece quella mattina del 2 agosto con commozione ricorda come da osservatore di ciò che stava accadendo in un quadro fatto di vittime, feriti e soccorritori ha sentito la necessità di farne parte. Con il suo autobus, il numero 37, Agide, all’epoca 31enne, trasportò ininterrottamente per 15 ore vittime e feriti portandoli dapprima in via Irnerio e poi alla camera mortuaria dell’ospedale Malpighi.