Nessun rinnovo in vista, denunciano i sindacati, per lavoratori che in questi tre anni hanno contribuito a smaltire l’arretrato, a migliorare la digitalizzazione e a diminuire del 38% i tempi
BOLOGNA – Erano stati assunti con contratti a tempo determinato grazie al PNRR, ma in vista della scadenza del contratto prevista per il 30 giugno 2026 non c’è alcun rinnovo all’orizzonte. Una condizione di grande incertezza per il personale precario della Giustizia che in questi tre anni ha contribuito a smaltire l’arretrato, a migliorare la digitalizzazione e a diminuire del 38% i tempi medi del processo penale. Ora servono certezze, per questo oggi si sciopera in tutto il Paese.
Anche perché la carenza di organico colpisce il Ministero della Giustizia con un 20% del personale, si attesta attorno alle 12.000 unità il personale precario in Italia che solo nel distretto della Corte d’appello di Bologna ne conta poco più di 580 vale a dire circa il 38% della forza lavoro del settore.