Il sindacato vicino ai 15 agenti feriti venerdì sera. Una nota di piazza Galilei parla di circa 100 manifestanti arrivati da fuori città e del coinvolgimento di sigle con sede “in locali concessi in uso dal Comune di Bologna”
BOLOGNA – Una pagina da cancellare. Dopo quanto successo venerdi sera in città, mentre al Paladozza si giocava Virtus-Maccabi, il Siulp di Bologna condanna con fermezza quella che definisce una “violenza premeditata e di inaudita brutalità” e rinnova la vicinanza agli agenti feriti negli scontri con i manifestanti in corteo.
Anche gli altri sindacati di polizia sono intervenuti. “Questo servizio era già nato sotto i peggiori auspici con la bagarre politica e il rimpallo di responsabilità sulle spalle delle centinaia di poliziotte e poliziotti – ha sottolineato il Sap – che ancora una volta hanno affrontato con coraggio, abnegazione e professionalità le difficoltà”. E le tensioni istituzionali non si sono appianate neanche nelle ricostruzioni del giorno dopo. La Questura ha inviato nel primo pomeriggio un comunicato in cui ha confermato che tra le forze dell’ordine sono rimasti feriti 15 poliziotti e un finanziere e in cui ha ripercorso i fatti, parlando tra l’altro dell’esplosione di fuochi d’artificio ad altezza uomo che hanno reso “necessario l’utilizzo del mezzo idrante per disperdere il gruppo e sedare le condotte violente in atto”. Ma piazza Galileo Galilei ha smentito anche indirettamente quando dichiarato in mattinata dal sindaco Lepore, che aveva parlato di un 80 per cento dei manifestanti arrivati da fuori città: “In piazza Maggiore si sono radunati circa 5mila manifestanti, tra cui circa 100 provenienti da altre province – recitava infatti la nota – tra essi, esponenti del centro sociale torinese Askatasuna e di centri sociali del nord-est, nonché soggetti provenienti dalle città di Roma e Genova. Hanno aderito Potere al Popolo, Sindacato Usb, Cambiare rotta, Osa, Luna, Giovani Palestinesi, Cua, Plat, Labas e Tpo, tutti aventi sede in città, e questi ultimi due in locali concessi in uso dal Comune di Bologna”, ha aggiunto inoltre la Questura.