Improbabile, non impossibile: gli esperti tengono le dita incrociate e dicono: “Sarebbe un sogno”
BOLOGNA – L’effetto Gasperini a Roma, primato solitario dei giallorossi dieci anni dopo l’ultima volta. Il cortomusismo di Massimiliano Allegri, che si prende il derby di Milano con la sua solidità e le parate di Maignan. Il Napoli che accantona la sua crisi di nervi, chissà per quanto. E poi c’è il Bologna, che raggiunge l’Inter. E che a Udine ha lanciato il suo messaggio definitivo al campionato. Lo scudetto oggi non è più un concetto metafisico, non solo la provocazione estrema di chi vuol sentirsi grande. Togliete alle già nominate big il portiere, il miglior difensore, il centrocampista insostituibile, gli assistman del momento. Il Bologna c’è per il titolo, e quella parola non è più tabù. Quasi