Il gamer professionista, un bolognese di 31 anni, ha evaso il fisco per un milione e mezzo: lo ha scoperto la guardia di finanza
BOLOGNA – Un tempo i professionisti del poker erano presenza fissa dei casinò: seduti al tavolo verde, magari con accanto un cocktail o una sigaretta tra le dita. Ora sono stanno comodamente a casa loro, conoscono bene la matematica molto più che il linguaggio del corpo, ma come i loro omologhi in presenza praticano anche la psicologia e sono esperti strateghi.
Sono i gamer del poker online, non quelli che tentano di tanto in tanto la fortuna ma veri e propri sportivi di professione che partecipano a tornei virtuali, ma comunque ufficiali, singolarmente o in team. E possono anche vincere fortune. Siccome i premi corrisposti da case da gioco autorizzate all’interno dell’Unione Europea non vanno dichiarati, in quanto soggette a ritenuta alla fonte, a volte i giocatori possono, diciamo, dimenticare che invece le vincite extra Ue vanno tutte documentate.
E’ il caso di un campione bolognese di 31 anni, finito nel mirino della guardia di finanza di Bologna che aveva avviato verifiche proprio sulle denunce dei redditi dei gamer, o lavoratori sportivi come vengono nominati dopo la riforma dello sport, specializzati nel poker, in particolare la variante “Texas hold ‘em”. Quello che è considerato uno dei migliori giocatori al mondo non ha mai dichiarato le proprie vincite relative a tornei fuori dall’Unione europea. Le fiamme gialle, dopo controlli incrociati, ha recuperato a tassazione oltre 1,5 milioni di euro di redditi da lavoro autonomo. Il giocatore è stato anche denunciato per evasione fiscale.
