Scambio di accuse tra il primo cittadino di Bologna e il deputato di FdI Galeazzo Bignami, Matteo Lepore: “Devo difendere la casa dei bolognesi”
BOLOGNA – E’ finita in bagarre, ma politica, la sfilata di Gioventù nazionale che ieri sera con un corteo in centro a Bologna ha voluto commemorare le vittime delle Foibe di cui oggi ricorre la giornata nazionale del ricordo. Come sempre il fatto in sé ha provocato come reazione, in piazza Nettuno, una contro manifestazione di antifascisti e collettivi che hanno lanciato fuochi d’artificio. Questa volta però non c’è stato nessun incidente, il problema si è verificato dopo. I ragazzi della destra una volta in Municipio speravano di entrare per deporre una corona ma la porta era ormai chiusa. Così l’avrebbero lasciata appoggiata al muro, non lontano dalla finestra da dove sventola la bandiera della pace. Poi lo sparuto gruppo, accompagnato da esponenti di spicco di Fratelli d’Italia, dal deputato Galeazzo Bignami all’europarlamentare Stefano Cavedagna, è andato via. Ma prima, accusa il sindaco Matteo Lepore, alcuni esponenti di Gioventù nazionale sono stati fatti entrare con un sotterfugio nel palazzo del Comune, per deporre la corona, con l’aiuto di una consigliera comunale che si è rivolta alla polizia locale. “Uno sfregio” per il luogo, dice il primo cittadino. Ma la replica non tarda: per Fratelli d’Italia la questura era informata di tutto e nessun manifestante è entrato a palazzo. La corona sarebbe stata poi portata all’interno da due consigliere. Ma non sarebbe quello che raccontano i testimoni.