Il presidente Cavanna stima in 340 milioni di euro l’impatto dell’accordo al 15%
BOLOGNA – Per Ucima, l’Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il confezionamento e imballaggio, l’introduzione annunciata negoziata dagli Stati Uniti di un 15 per cento di dazi sull’importazione di diversi beni, tra cui i macchinari, i beni strumentali, quelli che servono cioè per costruire altri beni avrà un impatto importante e serio sul settore. Un settore che fattura dieci miliardi, di cui otto di export e uno solo negli Stati Uniti subirà un impatto, stimato dal centro studi Mecs, di oltre il 5 percento sul l’export totale e in particolare un 4,3 per cento di riduzione verso gli USA. Ucima quindi esprime tutta la sua preoccupazione, ma cerca anche delle soluzioni e avanza una proposta: “Bisognere rendere la manifattura europea più competitiva”.