In due minuti verso la fine del primo tempo botta e risposta tra Isaksen e Odgaard, poi Ravaglia salva il risultato
ROMA – Il punto contro la Lazio in buona salute è la notizia migliore. La reazione c’è stata dopo il ko con la Cremonese e la non troppo indicativa sfida di Coppa con il Parma. Il Bologna all’Olimpico ha provato a giocare la sua partita e a vincerla, come fa di solito. Rischiando di nuovo di perderla sugli imbarazzi di una difesa ridotta all’osso. Senza chiedere sacrifici a Lucumi, ancora colpito dai fastidi a un tendine e rimasto a guardare, con Vitik fuori gioco e Casale recuperato tra errori e influenza, presto sostituito non per un’ennesima sciocchezza, che c’è stata e poteva costare cara, ma per un problema muscolare da valutare, mister Italiano si è trovato la coperta cortissima dietro.
L’adattamento positivo di De Silvestri, che da centrale potrebbe allungarsi la carriera, chissà. Intanto però il destino ha voluto che proprio dopo il cambio, Isaksen abbia portato in vantaggio i suoi, su respinta di Ravaglia. Che l’assenza di Skorupski la sta mascherando alla grande. E’ soprattutto grazie alle sue parate che nel secondo tempo la Lazio non è tornata in vantaggio, dopo aver subito il pareggio lampo di Odgaard, tra i migliori nel rapporto quantità qualità, pronto al tap in dopo il palo di Zortea, anche l’esterno tra i più attivi. Su quella fascia destra dove Orsolini sembrava poter disporre a piacimento di Tavares, senza riuscirci fino in fondo, poi cambiato con Bernardeschi, che fatica a entrare in partita. S
tecca invece Cambiaghi, al punto che l’ingresso in campo di Rowe ha messo velocità anche a sinistra. Era pur sempre Ravaglia a salvare tutto tre-quattro volte su Guendouzi e Noslin, come nel primo tempo aveva fatto sullo 0-0 su Isaksen. IL Bologa col pallino in mano rischia più di creare, anche se nell’uktimo quarto d’ora, dopo l’espulsione di Gila, fallaccio e proteste, ha cercato una pressione costante e infruttuosa. Italiano non si è giocato le due punte, dentro dallimga per Castro e Immobile 90′ in panchina nel suo ex stadio, che gli ha tributato un caloroso saluto. Il punto è buono, forse ottimo. Il momento non facile. E adesso ci sono celta Vigo, Juventus e l’Inter in Supercoppa.