Torna l’allestimento del capolavoro buffo rossiniano firmato nel 2019 da Federico Grazzini, che gioca sull’aspetto metateatrale. Sarà in scena al Nouveau fino al 30 dicembre
BOLOGNA – La follia, il potere, il denaro, il tempo: sono molto attuali i temi della celebre opera buffa di Gioachino Rossini “Il barbiere di Siviglia” che chiude la Stagione d’Opera 2025 del Teatro Comunale di Bologna attraversando le feste natalizie fino al 30 dicembre. Sul podio torna Renato Palumbo. L’allestimento è curato dal regista Federico Grazzini, in scena in una versione ripensata per il Comunale Nouveau. Il dramma comico in due atti di Rossini, su libretto di Cesare Sterbini dalla commedia omonima di Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais, fu creato in poco più di due mesi e andò in scena per la prima volta a Roma nel febbraio del 1816 per il Carnevale con il titolo “Almaviva, o sia L’inutile precauzione”, pare con discutibile accoglienza. Ma il capolavoro rossiniano era destinato a diventare una delle opere più amate e popolari del repertorio italiano.