E il monito della zia: “Se la montagna viene da te e tu non sei Maometto, scappa Simone perché è una frana”
BOLOGNA – Dalle tenebre alla luce, come l’ultimo album di inediti uscito lo scorso anno . Simone Cristicchi è in tour con uno spettacolo che parte da temi complessi e li affronta per due ore. L’immigrazione, la necessità di continuare a guardare al futuro con speranza. Un inno alla felicità che secondo Cristicchi non ha definizioni certe, statiche e immutabili. Il pubblico del teatro Duse ha ascoltato una serie di pensieri in musica accompagnati da una band di ritmica e da un quartetto d’archi e di fiati.
Sonorità interessanti che hanno sfiorato il rock, la ballata, il country all’italiana e il pop cantautorale che lancia messaggi di attenzione sociale e di compassione. Messaggi cantati ma anche recitati in brevi monologhi che il cantautore, tra tre cambi d’abito, ha alternato a Vorrei Cantare Come Biagio, Studentessa Universitaria, Ti regalerò una Rosa e Quando sarai piccola, presentata all’ultimo Festival di Sanremo.
La musica come strumento di lotta e di resistenza, qualche luogo comune inevitabile e poi il consiglio di una vecchia Zia del cantautore, che lo mise in guardia sin dalla più tenera età contro le illusioni della vita. “Se la montagna viene da te e tu non sei Maometto, scappa Simone – gli diceva – perché è una frana”.