Dopo il clamoroso tonfo contro l’Alba Berlino, 90-88 ieri sera alla Segafredo per i tedeschi dopo un supplementare, Luca banchi si è dimesso da allenatore della Virtus, ultima da sola in Eurolega. La svolta nella notte. Ora è caccia a un tecnico: Obradovic, ex Monaco prima opzione, il ritorno di Djordjevic un’alternativa, ma alla fine a far saltare il banco potrebbe essere Dusko Ivanovic, ex coach del Baskonia.
BOLOGNA – La svolta si consuma che è già il giorno dopo, anche se è passata un’ora appena dall’incredibile sconfitta contro l’Alba Berlino. Luca Banchi resta inghiottito a lungo nella pancia della Segafredo Arena, dagli spogliatoi che varca per l’ultima volta solo per andare in conferenza stampa. Ai giocatori l’ha già detto: mi assumo tutte le responsabilità, mi dimetto. Un gesto da sottolineare, al di là di tutto. Secondo le ricostruzioni alcuni senatori, lo convincono a pensarci ancora, gli chiedono di restare vedendo altrove le responsabilità. Lo convincono a prendere tempo. In sala stampa parla d’altro, spiega la sconfitta e guarda perfino in prospettiva. Quando torna nello spogliatoio però la decisione è senza ritorno. Comunicata alla squadra e al club. Finisce così l’avventura del coach toscano sulla panchina bianconera, un anno e mezzo di montagne russe, raccogliendo meno di quanto seminato e tre mesi di Eurolega, i primi della scorsa stagione, da sogno. Troppo clamoroso il tonfo con i tedeschi, perchè non succedesse qualcosa. Ma all’immobilismo societario, il vero problema di questa Virtus sta nella cancellazione dello spazio di manovra al management da parte della proprietà nell’attesa logorante di definire i rapporti di forza tra Massimo Zanetti e Carlo Gherardi, forse non a caso assenti a palazzo nell’ora più buia, ha messo fine l’allenatore. Con una decisione d’altri tempi. Chiaro, squadra e lo stesso coach hanno colpe altrettanto evidenti, per non essere riusciti a capitalizzare tanti sforzi. E l’ennesimo ko sul filo dela rimonta, stavolta contro l’Alba, condito da una prestazione inquietante, è stato la resa finale di un gruppo mentalmente alle corde. Ultimo da solo in Europa. Il 6/37 da tre punti e i 21 rimbalzi offensivi concessi a Procida, 20 punti, e McCormack, 16 +14 rimbalzi, sono il copione sanguinolento di un partita horror. Che Clyburn ha fatto, acciuffando il supplementare come coronamento di una rimonta lenta e non irresistibile, e disfatto, sbagliando i tiri della vittoria sia prima che dopo all’overtime. Dove non è bastata nemmeno la rimessa regalata da Berlino a 6″ dalla fine. Cordinier, Shengelia, Pajola e Hackett, la vecchia guardia non ha retto, mentre Diouf, il migliore, e Zizic hanno almeno provato ad arrangiarsi. Alla fine fischi per tutti, il debutto alla Segafredo Arena rovinato. L’ultimo posto è un coach da cercare. Con Sale Djordjevic, dopo la conquista dello scudetto 2021, il filo non si è mai spezzato. In mattinata ci sarà un contatto. Ma nel rapporto costi/esperienza in Eurolega potrebbe sembrare più allettante la pista che porta a Sasa Obradovic, esonerato dal Monaco a inizio stagione. Tre titoli nazionali vinti, lungo curriculum europeo, sembra lui il nome in pole per la panchina bianconera.