Striscioni all’Arcoveggio dopo la quarta sconfitta consecutiva tra coppa e campionato, nel mirino società e squadra
Ripartire. Come e da dove, la Virtus deve trovare la chiave, il modo, il punto giusto per farlo. Quattro ko di fila, che in Europa sono otto in striscia, ma più di tutto preoccupano le rese a Napoli e Trieste in campionato, le facce di alcuni giocatori, il silenzio che c’è intorno. Società e squadra sono accomunati dall’ira dei tifosi, gli striscioni di contestazione apparsi all’Arcoveggio e formati dallo storico gruppo della curva bianconera, i Forever Boys, non risparmiano nessuno. E’ lo specchio di una situazione precipitata e che oggi si teme possa anche non essere reversibile, viste certe premesse. In realtà è ancora lunga e tutto può succedere, ma questa Virtus deve darsi una regolata e prima una sveglia. Raccontarsi, per poi dimostrarlo veramente, di essere ancora in corsa. Una corsa a cui non parteciperà Riccardo Visconti, d’altronde mai davvero impiegato in questa stagione. Ha rescisso e firmato a Granada, dove avrà minuti per stare in campo. Si vedrà se saranno gli ultimi cambiamenti o ci saranno ancora porte girevoli, così come da capire ci saranno le gerarchie, se di nuovo ribaltate dalla brutta figura di Trieste e dalla tragicommedia di cui è protagonista suo malgrado Justin Holiday. Plausibile pensare a un ritorno verso capitan Belinelli, escluso per un’incomprensibile scelta tecnica da coach Ivanovic, il quale dal canto suo sembra chiamato a recuperare feeling con la squadra. Certo, non sarà semplice rimettersi in marcia con due gare di Eurolega in una settimana, che arrivano proprio nel momento peggiore. Ed entrambe in trasferta. Stella Rossa a Belgrado, in piena bagarre playoff, e poi il triste faccia a faccia con l’Alba Berlino, penultima contro ultima. Anche se ancora una volta tutta l’attenzione si sposterà a lunedì e alla gara contro Reggio Emilia. Uno scontro diretto da vincere a tutti i costi per mille motivi, non ultimo dover evitare di scivolare troppo in basso in classifica. Tutto mentre si cerca di capire ancora quali saranno gli scenari societari. Alla fine l’unica partita che conta davvero, e anche questo a suo modo rappresenta la situazione attuale.
