La perquisizione era stata fatta a una attivista di Extinction Rebellion. Nessuna archiviazione per il momento, dunque, come invece era stato richiesto dalla Pm
BOLOGNA – E’ ora iscritto nel registro degli indagati per il reato di perquisizione e ispezione personali arbitrarie il sostituto commissario della Questura di Bologna responsabile di aver ordinato una perquisizione corporale completa di una delle attiviste di Extinction Rebellion. Nessuna archiviazione per il momento, dunque, come invece era stato richiesto dalla Pm.
E’ Extinction Rebellion a rendere noto come sia stata, infatti, depositata martedì un’ordinanza del Gip di Bologna per chiederne l’iscrizione nel registro degli indagati per una perquisizione corporale integrale di una ragazza in seguito ad una manifestazione pacifica in Piazza Maggiore nel luglio dello scorso anno in occasione del G7 Scienza e Tecnologia.
In quel contesto, ricorda Extinction Rebellion, furono ventuno in totale le persone trasferite in Questura e ad una soltanto era stato chiesto di spogliarsi e di fare dei piegamenti sulle gambe. La perquisizione della ragazza – come sottolineato dal giudice nell’ordinanza – sarebbe stata “eseguita fuori dai casi previsti per legge e con modalità abusive” e pertanto del tutto “arbitraria, vessatoria e umiliante”. Sintomo – come denuncia il movimento – di un ordine pubblico basato su abusi e intimidazioni sempre più frequenti non solo nelle Questure ma anche nelle piazze italiane per ordine del Governo.