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BOLOGNA – Ha preso il via nei giorni precedenti a Ferragosto la vendemmia in tutto il territorio regionale. Le prime ad essere interessate dalla raccolta le uve per la base spumante e le varietà precoci per pinot nero e chardonnay.

Un avvio anticipato della vendemmia che sta diventando ormai sempre più frequente. Ciononostante lo stato qualitativo delle uve è ottimale e la produzione stimata pur essendo simile a quella dell’anno scorso va comunque meglio rispetto alle annate 2023 e 2022. Il calo della produzione, infatti, è cirscoscritto ad alcune zone per via delle grandinate e delle trombe d’aria che hanno colpito il bolognese e il modenese, ma anche la Romagna. Il clima primaverile grazie a piogge poco abbondanti unitamente all’alternarsi di giornate più calde ad altre più fresche hanno favorito il massimo sviluppo del grappolo migliorando il grado zuccherino dell’uva e salvaguardandone l’intensità aromatica. A preoccupare ora fino al termine della vendemmia sono le alte temperature che potrebbero rallentare la maturazione e causare lo stress idrico. Resta, inoltre, difficile la situazione fitosanitaria dei vigneti con malattie della vite che persistono nel reggiano e nel modenese.

Continuano inevitabilmente le preoccupazioni legate invece ai dazi americani che rischiano di penalizzare le eccellenze vinicole più amate dal mercato oltreoceano come il Lambrusco.

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