Oggi, a Monte Sole il cardinale Zuppi leggerà, assieme ad altri, i nomi dei 12mila bambini morti nella Striscia. Ma ieri sera, davanti a un pubblico numeroso, il tema era la speranza
BOLOGNA – La musica e la fede come strumenti di speranza. Un linguaggio universale per riflettere sulla contemporaneità e sul potere di cambiamento di cui le giovani generazioni possono farsi carico, rimediando agli errori del passato per vivere finalmente il presente. Guardando al futuro con occhi diversi, credendo ai propri sogni senza la fin troppo radicata convinzione che non possano essere realizzati.
La speranza come un viaggio difficile e scoraggiante, che si scontra spesso con l’arroganza e gli istinti di dominio di una parte dell’umanità. Incapace di credere e di convincersi che, al netto di tutto, ciò che conta è la fedeltà ai propri sentimenti e la ricerca di ciò che si vuole veramente. Con l’amore che diventa, o dovrebbe diventare, forza e risultato dell’intera esistenza.