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Rapine in centro nei weekend, nei guai tre giovanissimi

In carcere un 18enne e un 21enne, un minorenne affidato a una comunità

BOLOGNA – La squadra mobile della polizia di Bologna ha arrestato tre giovanissimi egiziani, tra cui un minorenne, che secondo gli investigatori fanno parte della banda che nei fine settimana di ottobre, in centro, durante le ore notturne, prendeva di mira coetanei. In genere le vittime venivano minacciate con un coltello e quindi costrette a consegnare telefoni, portafogli e oggetti di valore. Tre i colpi contestati al gruppo, uno a danno di turisti romani.

Le indagini degli investigatori sono giunte a una svolta grazie alle immagini della videosorveglianza della zona, che hanno immortalato alcuni dei ladri mentre scendevano da un autobus Tper arrivato dalla provincia. E proprio le telecamere ad alta risoluzione sul mezzo hanno permesso di dare un volto ai ragazzi coinvolti nelle rapine: le perquisizioni nelle loro abitazioni hanno poi fatto il resto. I due maggiorenni, di 18 e 21 anni, si trovano ora in carcere, mentre il minore che era in un centro di accoglienza è stato collocato in una comunità.

E sempre la polizia, in collaborazione con i carabinieri, ha ammanettato un 25enne bielorusso, pregiudicato, che, entrato in un bar del centro, aveva cominciato a disturbare i clienti e alla fine aveva strappato di mano il telefono a una dipendente, che stava per chiamare aiuto. Presente però un militare fuori servizio che è subito intervenuto insieme ad altri cittadini, e poi ha chiesto rinforzi. Il giovane ha poi ricevuto il divieto di dimora a Bologna.

E a proposito della videosorveglianza sugli autobus, Tper fa sapere di aver completato l’installazione delle telecamere su tutti i mezzi della sua flotta, come da accordo con Comune e Prefettura, per un investimento di 3 milioni di euro. Solo nell’ultimo anno, sottolinea l’azienda di trasporto pubblico locale, sono state 700 le richieste di immagini da parte delle forze dell’ordine, consegnate da Tper nel rispetto della privacy degli utenti, e molte di queste sono state un importante sostegno alle indagini.

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