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Virtus senza energie, Niang non basta

Bianconeri sconfitti 87-76 in casa del Baskonia, nonostante la prova del giocatore controllato dai Cavs, che ha finito con 18+12 e 35 di valutazione

La sceneggiatura si ripete di nuovo. La Virtus si condanna subito a un lungo inseguimento, ma anche nel suo momento migliore, arrivata a -1 alla fine del terzo quarto, resta stecchita da un contro parziale che conferma l’impressione di una squadra sulle gambe. Vitoria vince la terza gara europea di fila, tutte in casa, la Virtus ne perde altrettante e tutte fuori. La differenza di intensità, sicuramente condizionata anche dalla fatica fisica e mentale, è decisiva, ma anche un alibi parziale. Accanto a un Niang strepitoso, 18 punti e 12 rimbalzi, 35 di valutazione e la forza di tenere da solo o quasi la squadra aggrappata all’avversario e alla partita, c’è poco. C’è, non a caso, l’atletismo di Jallow e Diouf, oltre all’assaggio positivo di Diarra. Il resto manca, e allora è difficile arrivare fino in fondo. Il duello tra Edwards e Luwawu-Cabarrot per tanti minuti non va in scena, poi però il francese, ex Olimpia Milano e mai così efficace come in questo avvio di stagione, si rianima per segnare canestri pesanti. Arrivata a -1 la Virtus viene respinta da un 17-2 di parziale, che al 32′ la manda a -16, in soli 3′. Carsen si sveglia e infila la prima di quattro triple bianconere consecutive, solo l’ennesima illusione. La differenza sta nell’energia che si riflette sulle percentuali altrui, oltre il 62% da due  e quasi al 41% da tre i baschi, appena il 44% da due la Virtus, nonostante la capacità di ribaltare la sofferenza a rimbalzo. Vildoza fa un passo indietro, Alston, il ko finale parte da un suo fallo tecnico per proteste sbagliate ma in realtà giustificate, e Smailagic sono assenti ingiustificati. Per fortuna ora si torna a casa, ma è chiaro che in Eurolega serve di più. 

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