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Sanità, il leghista Fontana con De Pascale: “Modello da cambiare, soldi non bastano”. VIDEO

Dopo le parole del presidente dell’Emilia Romagna si accende il dibattito sulla sanità e soprattutto sulla mobilità da una regione all’altra. Anche il Governatore leghista della Lombardia, Fontana, parla di “sistema insostenibile”. La Fondazione Gimbe lancia allarme

BOLOGNA – Se non si modifica il modello, i soldi saranno sempre insufficienti”. Anche il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, esponente della Lega, ribadisce l’allarme lanciato dal presidente della Regione Emilia Romagna, Michele de Pascale. Il segnale di un tema condiviso, e di un dibattito aperto dall’esponenete del Partito Democratico rispetto all’insostenibilità di un sistema che vede tutti pagare. Le regioni che forniscono i servizi, sempre più in difficoltà anche sul piano organizzativo oltre che economico. E quelle che pagano perché i propri residenti vengano assistititi altrove. Secondo l’ultimo
report dell’Osservatorio Gimbe, i numeri risalenti al 2022 parlano proprio di Lombardia al 22,8%, ed Emilia-Romagna al 17,1%, come delle regioni con maggiore attattività per quanto riguarda la mobilità sanitaria. Il 78,8% del   saldo negativo, cioè di prestazioni superiori fuori dal territorio dio competenza, si concentra nel centro sud, tra Abruzzo, Lazio, Puglia, Sicilia, Calabria e Campania. Proprio di questo spread negativo, che finisce per indebolire i servizi e per far pagare due volte il costo sanitario a territori con già grosse difficoltà, aveva parlato De Pascale, sottolineando come il suo allarme non fosse frutto di egoismo, ma della necessità di rivedere le cose prima di arrivare al collasso. L’osservatorio della Fondazione Gimbe parla anche di sotto finanziamento del servizio nazionale , secondo il presidente Nino Cartabellotta “dopo i tagli invisibili del periodo 2023-2026, che hanno sottratto al Ssn oltre 17,5 miliardi di euro per le Regioni si apre uno scenario inquietante”.

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