CORRELATI
Cronaca

Mattarella all’Assemblea Anci: “Mettere i sindaci in condizione di risolvere i problemi dei cittadini. Grave l’emergenza abitativa”. VIDEO.

Cronaca

La polizia sventa due truffe a Imola e Casalecchio, 5 persone nei guai

Cronaca

De Nigris a Bruxelles, il tema del caregiver. VIDEO

Mattarella a Bologna per l’assemblea nazionale dei sindaci

Il presidente della Repubblica è stato ringraziato all’inizio dei discorsi per la sua costante vicinanza ai territori

BOLOGNA – La 42/a assemblea dell’Anci si è aperta alla Fiera di Bologna, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con l’inno nazionale suonato al corno dal trombettista Paolo Fresu. In platea moltissimi sindaci con la fascia tricolore.

In apertura dell’assemblea nazionale Anci a Bologna, il sindaco di Imola e presidente regionale dell’associazione dei Comuni, Marco Panieri, ringrazia Sergio Mattarella, presente in sala. “Le alluvioni, dal 2023 ad oggi, rappresentano una ferita profonda, che ancora sanguina. La ringraziamo nuovamente, presidente Mattarella, per il suo costante sostegno”, afferma Panieri. “Da quelle tragedie- aggiunge- è nata una reazione civica straordinaria, fondata sui valori che da sempre ci contraddistinguono: solidarietà, impegno civico, senso di comunità. Sono i sindaci, insieme alle Istituzioni nazionali, straordinarie, regionali e ai cittadini, a guidare la ricostruzione, con coraggio e passione, dimostrando cosa significhi prendersi cura della propria terra”.

La vera autonomia è quella che permette ai sindaci di agire concretamente, con risorse adeguate e strumenti efficaci. Nessuna Regione sarà forte se i suoi Comuni sono deboli”. Lo dice nel suo saluto di apertura all’assemblea nazionale Anci di Bologna il presidente dell’Emilia-Romagna Michele de Pascale. Secondo il governatore Pd, “serve uno scatto radicale anche da parte delle autonomie locali italiane e dei Comuni italiani: una forza e una politica solida municipale ha senso solo se i Comuni lavorano insieme; un municipalismo forte e moderno è fatto di Unioni dei Comuni, gestioni associate, convenzioni, distretti sociosanitari, multiutility forti e radicate. L’idea di costruire una politica pubblica in un rapporto diretto tra lo Stato e ottomila singoli Comuni è un’illusione sbagliata”. Serve poi un “patto altrettanto forte fra sistemi regionali e sistemi comunali, perché non possiamo muoverci a livello nazionale ed europeo con voci diverse”.

© Riproduzione riservata

CONDIVIDI

Cerca nel sito