Oltre 4.000 detenuti a fronte di poco più di 3.000 posti in Emilia Romagna, 818 per una capienza di 507 solo a Bologna
BOLOGNA – Una norma che ha introdotto “un modello basato sulla riabilitazione della persona e non sulla punizione”: così Roberto Cavalieri, il garante dei detenuti dell’Emilia Romagna, parla della legge 354 del 1975, quella sull’ordinamento penitenziario, una svolta di cui ricorrono ora i 50 anni, che verranno celebrati il 5 dicembre con un convegno nella sede dell’Assemblea legislativa. “Il sovraffollamento rischia di compromettere i percorsi personalizzati”, aggiunge, parlando di un totale di detenuti che in regione ha superato con quota
“La risposta non è solo dentro le carceri – ha aggiunto Cavalieri – ma deve arrivare dai territori, dalle amministrazioni locali e dal mondo del welfare. In Emilia-Romagna esistono almeno 500 detenuti con meno di quattro anni da scontare che, con le adeguate condizioni, potrebbero essere avviati a percorsi esterni”. Mentre Di Gregorio ha fatto un bilancio della sezione giovani adulti aperta per alcuni mesi all’interno della casa circondariale bolognese della Dozza