Nessun danno alle persone ed alle cose, ma non sono mancate le polemiche anche in questa circostanza dopo le forti piogge cadute negli scorsi giorni: i Comitati chiedono sicurezza e misure strutturali. Il sindaco Lepore non ci sta e ricorda come gli interventi già eseguiti abbiano risposto bene alle emergenze. “Andremo avanti su questa strada”, ha detto ai nostri microfoni il primo cittadino di Bologna.
I centosessanta millimetri di pioggia caduti in 48 ore, tanti quanti non erano mai caduti nella storia delle rivelazioni idrometriche nel mese di dicembre, hanno riportato alla memoria le drammatiche immagini delle alluvioni del 2023 e del 2024 quando il territorio bolognese, la città e la città metropolitana vennero colpite duramente dalle esondazioni, dal fango e dai detriti. Il sistema questa volta però ha retto e, nonostante la pioggia insistente e concentrata in poche ore, non ci sono state conseguenze per le persone e per le cose, solo evacuazioni a scopo precauzionale. Ma non sono mancate le polemiche e le richieste di aiuto che sono arrivate dal Comitato Ravone, il torrente che ha fatto i danni maggiori nelle passate alluvioni e da quello della val di Zena, dove lo scorso anno ci fu anche un decesso e dove lo Zena anche in questa occasione è salito ai livelli di guardia, senza uscire però. Per Lepore, il futuro è una manovra strutturale, ancora più centrata sul tema della prevenzione, in pratica lo stesso metodo di questi mesi ma con più risorse e una strategia più ampia
