Ieri sera una cinquantina di detenuti ha inscenato una violenta protesta alla Dozza, bruciando materassi e lanciando oggetti contro gli agenti. I sindacati di polizia penitenziaria chiedono interventi urgenti al governo
BOLOGNA – Tutto sarebbe nato da un ricovero negato a un detenuto albanese, che lamentava di aver ingerito uno stuzzicadenti. Nelle sezioni 2A e 2B del carcere della Dozza una cinquantina di ristretti hanno inscenato una protesta violenta, non rientrando nelle celle, lanciando bombolette da campo verso gli agenti della polizia penitenziaria e incendiando i materassi. In sei sono finiti in ospedale leggermente intossicati, tre giorni di prognosi ciascuno. Intorno alle 22 la situazione è rientrata, le successive visite mediche hanno escluso problemi per il detenuto, poi trasferito. Per i sindacati di polizia penitenziaria si è trattato di un pretesto per scatenare le violenze. Tutti d’accordo sulla situazione insostenibile delle carceri, ma sulle soluzioni ci sono idee diverse. Il Garante dei detenuti, Roberto Cavalieri, chiede strumenti più incisivi come l’indulto, una soluzione che per esempio non convince la Cisl