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Alluvione ed esondazioni ripetute: la querela di un residente della Val di Zena

Appoggiato dall’associazione Confabitare a cui è associato, Rizzuto denuncia la mancanza di interventi di manutenzione da parte degli enti preposti nonostante le numerose richieste avanzate. La risposta del Presidente della Regione.

BOLOGNA – Ha scelto di sporgere denuncia Antonio Francesco Rizzuto, proprietario di un immobile gravemente danneggiato a più riprese nel Comune di Pianoro dalle esondazioni che hanno caratterizzato l’emergenza idrogeologica che ha coinvolto il torrente Zena.
La querela è stata sporta ora per la seconda volta dopo quella archiviata del giugno 2023 dall’associato di Confabitare insieme al suo avvocato Luigi Santomassimo. La denuncia: “le reiterate omissioni degli enti preposti alla manutenzione del corso d’acqua”. La stessa associazione fa sapere che “il grave stato di pericolosità del torrente, supportato da consulenze tecniche, sopralluoghi e dall’ultimo rapporto della Corte dei conti, evidenzia l’insufficiente utilizzo dei fondi pubblici destinati alla manutenzione dei bacini fluviali”. Una condizione che ha portato a muoversi per vie legali per ottenere giustizia accusando la Regione, la Città Metropolitana e l’Ente Bonifica Renana per quelli che Confabitare definisce come “i richiesti, ma mai effettuati, interventi di messa in sicurezza del torrente”. Nessuna azione, a detta del querelante e dell’associazione, sarebbe stata messa in atto per prevenire ulteriori disastri: dalla pulizia dell’alveo all’abbassamento del letto del corso d’acqua, passando poi per il rafforzamento degli argini e infine la gestione delle risorse pubbliche.

E a rispondere alle accuse di Rizzuto il presidente della Regione Michele de Pascale. La rabbia di chi è stato colpito dall’alluvione e ha perso tutto “è comprensibile – dice – Ma attenzione che se la causa si perde occorre anche pagare le spese legali” mette in guardia de Pascale.

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