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La circolare aveva generato polemiche in occasione del 45esimo anniversario. De Maria (PD): “Soddisfatti della revoca, ma perché emetterla?”

BOLOGNA – La notizia era piombata sulla 45esima celebrazione del 2 agosto: il divieto, da parte del direttore degli Archivi di Stato Antonio Tarasco, di consultare lo storico dei processi e delle sentenze legate al terrorismo, fra cui quelle riferite alla strage della Stazione di Bologna, “un autentico bavaglio” secondo i famigliari delle vittime. Tarasco, direttore degli Archivi di Stato dallo scorso anno, aveva addotto come motivazione “l’applicazione di una norma sulla privacy”. Un ostacolo al lavoro degli storici interessati a ricostruire vicende giudiziare interminabili, in molti casi letteralmente, o comunque conclusesi a decenni di distanza dal fatto tra depistaggi, teorie alternative, distorsioni parziali o totali della verità. Tuttavia, a poche ore dalla pubblicazione, è arrivata la retromarcia. Il deputato del Partito Democratico Andrea De Maria esprime “soddisfazione” per la revoca, pur conservando le proprie perplessità sul motivo per cui la circolare sia stata diffusa: “Sarebbe stato meglio evitare”. Il divieto di consultazione, ora revocato, avrebbe riguardato anche i fascicoli sulle Brigate Rosse e sulle stragi dei gruppi terroristici di estrema destra, in totale controtendenza rispetto alle direttive di tre governi passati (Prodi, Renzi e Draghi) andati invece nella direzione della desecretazione. La stessa ministra di centrodestra Anna Maria Bernini, che pure il 2 agosto era entrata in polemica con Paolo Bolognesi per la matrice a suo dire “politica” del discorso pronunciato in quell’occasione, aveva definito “non necessaria” la circolare degli Archivi di Stato spiegando che “non bisogna avere paura della verità”. Ulteriore replica era giunta dal diretto interessato, Tarasco, che in risposta a un articolo de L’Espresso aveva replicato: “E’ tutto online: dal rapimento ed uccisione di Aldo Moro alla strage della stazione di Bologna, da piazza Fontana a piazza della Loggia. La circolare si è limitata a ricordare che in caso di richiesta di consultazione anticipata rispetto ai termini di legge, l’istanza deve essere trasmessa al Ministero dell’Interno”. Risposta che non convince, tuttavia, i contestatori della circolare, che secondo loro “ha bloccato l’accesso alle motivazioni dei verdetti a storici e ricercatori”, come ribadito il 2 agosto dallo stesso Bolognesi e dall’associazione dei famigliari delle vittime.

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