Arresti e denunce della Squadra Mobile, a seguito di episodi anche violenti, nel corso di una vasta operazione mirata a contrastare la criminalità minorile sul territorio nazionale
BOLOGNA – Da una parte vittime giovani e giovanissime, così come gli autori dei colpi, tutti minorenni. Un 16enne italiano arrestato per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale nella notte tra sabato 8 e domenica 9 febbraio in via Indipendenza, dopo aver provato a rapinare con un coltello un ragazzo in via Galliera con l’auto di un complice, suo coetaneo, scappato verso la stazione e poi rintracciato nella sua abitazione e denunciato in stato di libertà.
E due tunisini di 15 e 17 anni fermati nel pomeriggio di sabato 15: avevano asportato il cellulare ad una ragazza, nella zona tra l’autostazione e la Montagnola, e si trovano ora, dopo la convalida, nell’istituto minorile di Bologna. Dall’altra parte altri giovani rapinatori, ma vittime anziane, agganciate in Santa Viola sul bus 23 o nei bar della zona, poi pedinati e derubati di gioielli e catenine, in alcuni casi brutalmente assaliti, tanto da cadere sulle scale di casa o da ferirsi al viso.
Cinque diversi episodi tra il 12 e il 19 febbraio messi a segno da un gruppo di ragazzi rumeni, minorenni, che probabilmente vivevano in alcune baracche sul Lungo Reno. Due di loro, una 23enne e un 14, sono stati fermati. Il tutto nell’ambito di una vasta operazione della Polizia di Stato a contrasto della criminalità ad opera di minorenni.
Nel corso dell’operazione sono stati effettuati anche diversi controlli e perquisizioni nelle comunità che ospitano minori stranieri sul territorio bolognese. A Villa Angeli tre tunisini tra i 15 e i 17 anni sono stati arrestati dopo aver violentemente aggredito gli operatori di Polizia. Che per stanare i giovanissimi ricorre anche ad analisi sul web
