Il segretario bolognese spiega che la proposta di Valditara è al limite della censura e della discriminazione
BOLOGNA – Tiene banco in Parlamento la proposta di legge che prevede il consenso informato preventivo delle famiglie per tutte le attività scolastiche legate a temi di affettività e sessualità. La proposta, annunciata dal ministro Valditara, impone alle scuole l’obbligo di fornire informazioni dettagliate su contenuti, finalità, modalità e materiali didattici. In caso di non partecipazione la scuola dovrà garantire percorsi alternativi che non penalizzino lo studente.
La UIL Scuola Rua, ha espresso una netta contrarietà. Il sindacato ritiene che il nuovo vincolo leda l’autonomia didattica delle scuole, introduca logiche di censura preventiva e metta a rischio il diritto dei ragazzi a ricevere un’educazione su temi centrali, soprattutto in un contesto dove spesso si affidano ai social per informazioni distorte.
L’Italia resta tra le poche nazioni europee a non prevedere l’educazione sessuale come materia di insegnamento. Nonostante i ripetuti tentativi fin dagli anni 70 e le forti proteste seguite al femminicidio di Giulia Cecchettin, il tema dell’affettività continua a rappresentare un tabù per la scuola italiana.