Daniel – nome di fantasia – è un bimbo di 8 anni arrivato da Gaza con centinaia di schegge di bomba nel corpo. Operato al Rizzoli per i traumi agli arti inferiori e al Maggiore per le schegge conficcate negli occhi, ora va a scuola e ha ottimi voti
BOLOGNA – Daniel, nome di fantasia, è stato uno dei primi bimbi ad arrivare da Gaza, un anno e mezzo fa, insieme alla sua nonna, con una situazione sanitaria critica a causa dei tanti frammenti di una bomba che gli era caduta vicino. E ad accoglierlo sono stati gli ospedali bolognesi: prima il Rizzoli, per curare le ferite riportare agli arti inferiori, e poi l’oculistica del Maggiore, perché le schegge di quella bomba erano entrate negli occhi. Si è dunque trattato di un intervento complesso, in particolare su uno dei due occhi, dove le schegge si erano conficcate. A causa del trauma subito e della barriera linguistica, all’inizio non è stato facile nemmeno visitare il bambino. Ci sono voluti pazienza e dedizione, da parte di tutto il personale del reparto. Poi, un passo alla volta, è andata sempre meglio. Ora Daniel non è nemmeno più costretto a comunicare via social coi genitori, perché qualche settimana fa lo hanno raggiunto a Bologna. Una bella notizia che la famiglia ha voluto subito comunicare a Nicoletti