“Servono salari adeguati, servizi a sostegno, come in un villaggio”, dice l’assessora Conti. “Massima attenzione del Comune agli 0-6”, aggiunge Daniele Ara
BOLOGNA – In Italia, continua il calo delle nascite. Tra gennaio e luglio, i dati ISTAT dicono che i bambini nati sono 13 mila in meno rispetto allo scorso anno, raggiungendo così i minimi storici della denatalità. Il nord sembra essere l’area meno soggetta al calo con un -5% contro il -7,2% del sud Italia.
Ad incidere non è solo la bassa propensione delle nuove generazioni ad avere figli ma soprattutto l’allungamento dei tempi di formazione, le condizioni di precarietà del lavoro giovanile e la difficoltà di acquistare la prima casa, tutte condizioni che portano a posticipare l’uscita dal nucleo familiare di origine.
In questo scenario l’Emilia Romagna segue la media nazionale con il 6,6% in meno di nuove nascite. Nel frattempo si posiziona come prima per incidenza di nati stranieri.