Termina questa sera l’occupazione in via Don Minzoni. Per tutte le famiglie che da venerdì scorso vivono all’interno del palazzo di Asp è prevista una soluzione temporanea. Nessuna rimarrà senza un tetto. E’ questo l’esito del tavolo in Prefettura
BOLOGNA – L’immobile di via Don Minzoni occupato da 142 persone di cui 70 minori, dopo lo sfratto di via Michelino che ha generato polemiche politiche e interrogativi sociali, verrà svuotato già in tarda serata, con le famiglie che rientreranno nello stabile esclusivamente per recuperare i loro effetti personali. E da quel momento saranno diversi i destini per due gruppi di famiglie che avevano occupato quello che diventerà uno studentato, nel cuore di Bologna, l’indomani dello sfratto violento di giovedì. Per i nuclei che hanno avuto una sfratto già eseguito (come le due famiglie di via Michelino) verranno fornite soluzioni di alloggio in alberghi all’interno di Bologna (e non più in provincia, come la proposta a Castel San Pietro, rifiutata dai nuclei stessi), in attesa di entrare nei progetti di pronta accoglienza nelle 30 case Acer che saranno ristrutturate entro la fine di quest’anno Gli altri nuclei invece, che avevano consegnato simbolicamente le chiavi -perché destinatari di sfratti entro l’anno in corso – rientreranno nelle loro case e verranno ridiscusse le modalità di sfratto, con l’impegno ad evitare modalità “violente” finché non si troveranno soluzioni abitative alternative. Il summit in Prefettura ha visto diversi protagonisti intorno ad un tavolo ed è stato sollecitato in primis da Plat, il collettivo che aveva seguito l’intera vicenda a partire proprio dal violento sfratto di via Michelino.