L’Emilia Romagna è un tessuto produttivo abituato all’export e alla competitività internazionale che si trova così a fare i conti con nuove barriere e costi crescenti
BOLOGNA – L’incertezza economica resta alta. Alla fragilità del quadro geopolitico si sono sommati ora i dazzi decisi da Trump, che pesano direttamente sulle imprese emiliano-romagnole. Le quali rappresentano un tessuto produttivo abituato all’export e alla competitività internazionale che si trova così a fare i conti con nuove barriere e costi crescenti. Una sfida ulteriore, in un contesto globale già segnato da instabilità e tensioni.
È dunque il momento di individuare strategie che permettano alle aziende della nostra regione, e dell’intero Paese, di resistere e superare questa fase, ha spiegato Pierluigi Stefanini, con già presidente Unipol Assicurazioni e Legacoop Bologna ora della Fondazione del Monte e di Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile.