Cinque pedoni uccisi in otto mesi sono troppi, dice la portavoce di Bologna30: “Continuiamo con il piano”
BOLOGNA – Si è saliti a quota cinque pedoni uccisi in otto mesi in città, un dato allarmante se si pensa che dall’entrata in vigore della misura Città 30 a distanza di un anno le morti dei pedoni avevano toccato lo zero, mentre dal 2018 non avevano mai superato la soglia dei quattro decessi ad eccezione del 2023.
Tre pedoni hanno, infatti, perso la vita in via Toscana, in via Emilia Levante e in via Andrea Costa, strade che stando al piano Città 30 approvato dalla Giunta avrebbero dovuto vedere un abbassamento del limite dai 50 chilometri orari ai 30 una volta terminati gli interventi necessari, ma in realtà si attende ancora l’ordinanza del Comune.
Per questo, il comitato Bologna30 richiede con un’ordinanza di estendere il limite dei trenta nelle strade in cui era già previsto dal piano ma che per via della necessità di interventi non ha ancora visto attuazione. Le strade ad essere interessate sarebbero via Toscana e via Emilia Levante, ma anche via San Donato, via Emilia Ponente e via Marco Emilio Lepido. Anche via Murri, via Massarenti, via Mazzini e via Andrea Costa dovrebbero passare al limite dei trenta. Il Comitato chiede più dissuasori di velocità, la pedonalizzazione delle piazze scolastiche e autovelox sulle strade a 50 chilometri orari. Ma la richiesta principale è soprattutto quella di riprendere i controlli, che nei primi mesi dall’attuazione impiegavano ogni settimana una sessantina di pattuglie della Polizia Locale.