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Roberto Cavalieri ha incontrato i detenuti trasferiti a Bologna da diversi istituti penali minorili del paese. “Cinque su 12 sono in custodia cautelare”

BOLOGNA – “Una situazione degna di attenzione e che comprime non solo il senso della scelta adottata dall’autorità della giustizia minorile ma anche i diritti dei giovani presenti”. A riscontrarla è stato Roberto Cavalieri visitando la sezione distaccata dell’istituto penitenziario minorile nel carcere della Dozza, dove tra molte polemiche in questi sono stati trasferiti detenuti ‘giovani adulti’ provenienti dal Pratello e dal resto d’Italia. Il garante regionale dei detenuti ha incontrato 12 persone, di cui sei neo maggiorenni, e solo sette con condanna definitiva. Arrivano da Bologna, Milano, Firenze, Treviso e Palermo. Solo quattro hanno un fine pena che supera i 12 mesi di residuo.

In particolare si complica per questi ragazzi la possibilità di ottenere la sospensione del processo e la loro messa alla prova”, spiega Cavalieri, augurandosi “l’attivazione di una rete della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Bologna con gli altri comuni e regioni sedi di Istituti penali per i minori  per monitorare i tempi di apertura dei nuovi istituti, lo stato dei trasferimenti e i progetti dei giovani detenuti per i quali va assicurata una continuità dei servizi e la costruzione di percorsi che rendano la carcerazione un percorso residuale e contenuto nel tempo”. Nel frattempo però la sua iniziativa non si ferma qui

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