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“La Consigliera Castaldini avrebbe fatto ricorso per difendere i principi etici e democratici, ma forse la strada della democrazia dovrebbe prevedere una libertà di scelta”, ha detto il presidente dell’Emilia Romagna

BOLOGNA- Valentina Castaldini, Consigliera regionale di Forza Italia, aveva avanzato la richiesta al Tar di sospensione dell’iter sul suicidio assistito in Emilia-Romagna, una richiesta che è stata accolta. La delibera di Giunta del febbraio 2024 ha consentito a due pazienti di accedere al fine vita volontario a 42 giorni dalla domanda. Ma dal Tar è arrivata ora la sospensiva della delibera di Giunta della nostra Regione, la prima a normare il fine vita, che in Toscana è invece più recentemente diventata una vera e propria legge.

Azioni intraprese a livello regionale proprio a causa della mancanza di una legge nazionale, per cui anche l’Associazione Luca Coscioni da tempo si batte. Sulla stessa linea anche Alleanza Verdi Sinistra che chiede alla Regione di prendere una posizione e garantire agli emiliano-romagnoli “tempi certi, procedure e modalità omogenee”.

La Regione stessa continua, invece, a sottolineare anche con la nuova Giunta De Pascale la necessità di una norma valida a livello nazionale che possa evitare ai cittadini di dover impugnare battaglie legali.
La Consigliera Castaldini lo avrebbe fatto per difendere i principi etici e democratici, ma forse la strada della democrazia dovrebbe prevedere una libertà di scelta anche in questo senso, per un fine vita più dignitoso.

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