Cassonetti rovesciati, binari del tram dati alle fiamme e scontri con la polizia: l’ira del sindaco
BOLOGNA – Notte di guerriglia urbana a Bologna, ieri: collettivi e attivisti, frangia estremista del corteo del pomeriggio, hanno più volte tentato di forzare il blocco della polizia davanti alla stazione. Sono stati rovesciati cassonetti, incendiati i cantieri del tram, ma sono anche state lanciate pietre, bottiglie e fumogeni contro gli agenti, questi ultimi hanno risposto con i lacrimogeni. Sono stati 24 i feriti tra le forze dell’ordine , anche se non in modo grave. Due manifestanti sono stati denunciati, altre decine di posizioni sono al vaglio, fa sapere la questura.
Durante il tragitto, mentre il corteo con circa 4.000 persone si dirigeva verso piazzale Medaglie d’oro, la coda (circa 300-400 persone) si è staccata e si è diretta verso via de Carracci passando da piazza XX settembre. In via de Carracci il gruppo è andato contro le squadre delle forze dell’ordine schierate “rendendo necessarie alcune cariche di alleggerimento”. E’ la ricostruzione della Questura di Bologna. Sono state danneggiate molte biciclette e monopattini a noleggio, e usati anche come barriere stradali.
Danneggiati anche semafori e le porte di accesso alla stazione dal lato della farmacia sono state sfondate. I manifestanti poi si sono divisi: alcuni hanno cercato di sfondare il cancello d’ingresso del piazzale est della stazione; altri sono saliti sulla scalinata del Pincio; altri ancora su ponte Matteotti e hanno lanciato fumogeni sui binari della stazione dall’alto. Interrotta per poco tempo la circolazione ferroviaria.
La dura condanna del sindaco Lepore per la notte di guerriglia: “Nella città di Bologna ieri sera è stata messa in atto una vera e propria guerriglia urbana. Adesso basta. Tutto ciò è inaccettabile e va condannato senza reticenze. Quanto è accaduto è inaccettabile ancora di più in una città che si è sempre dimostrata vicina alla causa palestinese. Bologna non merita di essere devastata e offesa.
Come Sindaco chiedo ai manifestanti, a tutte le associazioni, ai partiti, ai sindacati e ai movimenti coinvolti di prendere le distanze da chi causa violenza e devastazione. Serve una forte risposta democratica a tutto ciò. Non possiamo permettere che una grande mobilitazione di popolo per la pace e i diritti umani sia pregiudicata da chi nega nei fatti questi principi con metodi violenti ed eversivi. Scendere in piazza lanciando pietre e oggetti, appiccare incendi, vandalizzare cantieri e beni pubblici, beni privati come vetrine e negozi, inneggiare alla distruzione di Israele e colpire la polizia è stare dalla parte sbagliata della storia, significa violare la legge e fare il gioco di chi oggi nega il genocidio o vuole parlare di altro.
Voglio ringraziare chi ha lavorato per tutta la giornata di ieri e la notte tra ieri e oggi, per garantire il diritto a manifestare di migliaia di persone, tutelando la città e la nostra comunità. Tutti gli operatori che si sono da subito attivati per sistemare e ripulire la città dai danni ingenti. Le pulizie sono durate fino a questa mattina e dovranno proseguire anche dopo lo sciopero.