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Il presidente della comunità ebraica insiste sul fatto che dialogare si può: “Se là si odiano non dobbiamo odiarci anche qua”

BOLOGNA – Inizia con “Noi rappresentanti delle comunità cristiana ed ebraica a Bologna”, la dichiarazione dell’Arcivescovo Zuppi e del Presidente della Comunità Ebraica De Paz sul conflitto isreaelo-palestinese e sull’urgenza di porre fine alle ostilità nella striscia di Gaza. Un “Noi” che, simbolicamente e materialmente, è un elemento di unione tra le due religioni. Una sola voce che invita a fermarsi.

“Tacciano le armi, le operazioni militari in Palestina e il lancio di missili verso Israele. Si cessi l’occupazione di terre destinate ad altri”. Un invito alla solidarietà che Zuppi e De Paz estendono a entrambe le parti in conflitto, perché la giustizia del popolo palestinese, come la sicurezza per il popolo israeliano, passano solo per il riconoscimento reciproco, il rispetto dei diritti fondamentali e la volontà di parlarsi.

E in conclusione una richiesta alle istituzioni italiane e internazionali: una dimostrazione di coraggio e lucidità perché aprano spazi di incontro e aiutino in tutti i modi vie coraggiose di pace. Il dialogo non è debolezza, ma forza. La pace è sempre possibile.

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