Intanto le lavoratrici venerdì andranno a Roma per scongiurare che 55 dipendenti restino senza ammortizzatori sociali
BOLOGNA – Saranno mesi decisivi i prossimi per salvare La Perla. La ventina di soggetti che hanno aderito alla manifestazione di interesse stanno studiando la situazione dell’azienda ora in amministrazione straordinaria, accedendo alla virtual data room contenente il bando e tutti i dati. Un mese di tempo per valutare i numeri e avanzare un’offerta vincolante. L’apertura delle buste avverrà intorno a maggio, e sarà scelta l’offerta migliore. Entro la fine di giugno è fissata la cessione della società che comprende La Perla Manufacturing, lo stabilimento bolognese, un contratto di licenza del marchio con opzione di acquisto e a un’opzione di acquisto della parte italiana di La Perla Global Management Uk e di alcune partecipate estere negli Emirati arabi e in Cina.
Tra gli interessati ci sarebbe una maggioranza di realtà internazionali. Intanto le lavoratrici si preparano ad andare a Roma, per ribadire la richiesta di copertura degli ammortizzatori sociali. Venerdì in un centinaio saranno in presidio davanti al ministero del Lavoro. A rischiare di rimanere senza ammortizzatori, proprio nelle settimane che precedono la possibile acquisizione, sono circa 55 dipendenti, tra La Perla Global Management Uk e La Perla Italia. Diverso il caso per La Perla Manufacturing per cui la cassa integrazione in scadenza a febbraio è stata prorogata fino al 25 novembre. I sindacati incalzano la ministra Calderone, a cui avevano chiesto una soluzione. <<speriamo trovi il tempo per ragionare con la rappresentanza delle lavoratrici su un tema che è dirimente in questa vertenza>> dice la Cgil.
