Presentato al Modernissimo
BOLOGNA – Un po’ come il mal d’Africa, quell’Africa che dicono misteriosa, per dirla alla George Simenon che nel nuovo volume pubblicato da Adelphi, presentato ieri sera al Modernissimo da Carlo Lucarelli, del grande continente fornisce una narrazione che non si ferma alle apparenze e al territorio. Il grande scrittore belga, padre letterario dell’ispettore Maigret, anche in un genere che si distanzia dal romanzo, il reportage, dipinge una società di eroi e di antieroi, mostrando le contraddizioni del genere umano.
L’Africa ci manda al diavolo e fa bene, scrive Simenon tra gli approfondimenti sulla realtà coloniale e le profonde disparità tra bianchi e neri. Il viaggio inizia al Cairo e da lì, lo scrittore e la moglie sorvoleranno il Sudan e attraverseranno il Congo, immergendosi sempre di più nel cuore di un territorio che ancora oggi si muove sul fragile filo delle contraddizioni e dei contrasti. Lasciando, in chi ci è stato, un insieme di emozioni diverse e di sensazioni che stimolano la riflessione e la denuncia delle difficili condizioni di vita dei suoi abitanti, cosa che Simenon aveva fatto, facendo storcere il naso a molti suoi contemporanei.
