Una ragazza di 22 anni ha denunciato un operatore socio sanitario per violenza sessuale. La vicenda, sulla quale è stata aperta una inchiesta e vi è il massimo riserbo, sarebbe avvenuta al reparto di Urologia del Maggiore
BOLOGNA – Una ragazza di 22 anni ha denunciato di aver subito lo scorso venerdì mattina una violenza sessuale da un operatore socio sanitario nel reparto di Urologia dell’ospedale Maggiore, dove si trovava ricoverata per sottoporsi ad un intervento. A confermare l’accaduto il suo legale, l’avvocato Pier Francesco Uselli. I fatti sarebbero gravissimi: quel giorno la ragazza avrebbe infatti premuto il pulsante in dotazione in ogni letto dell’ospedale per chiedere aiuto, perché sentiva molto dolore. L’oss sarebbe quindi arrivato e, dopo la richiesta di un antidolorifico si sarebbe allontanato per confrontarsi con il medico di turno sulla terapia da somministrarle. Per poi tornare, tirare la tendina isolandola così dalla compagna di stanza e abbassare il letto, rendendo impossibile il movimento alla 22enne. A quel punto – è il racconto della vittima – l’operatore le avrebbe praticato un massaggio dall’addome fino ad andare sempre più giù, nonostante la paziente dichiarasse che la zona dolorante fosse in alto, per poi prenderle la mano a avvicinarla alle sue parti intime. La 22enne ha quindi iniziato ad urlare, riuscendo così a fermare il presunto aggressore, e in seguito a fare denuncia al posto di polizia in ospedale. E’ stato quindi attivato il codice rosso. L’uomo, denunciato, nega ogni cosa. L’Ausl di Bologna ha preso subito in carico la situazione per opportune verifiche, concordando con l’operatore alcuni giorni di ferie e mettendosi a disposizione dell’autorità giudiziaria per prendere i provvedimenti del caso in base a quanto emergerà dalle indagini. Sul caso è stata dunque aperta una inchiesta sulla quale vi è il massimo riserbo.