Dei 4800 locali sfitti in totale l’obiettivo è recuperare circa 3500 immobili nel giro di due anni
BOLOGNA – L’Emilia-Romagna è la prima Regione in Italia a porsi come obiettivo quello di azzerare gli alloggi pubblici sfitti.
Dei 4800 locali sfitti in totale l’obiettivo è recuperare circa 3500 immobili nel giro di due anni. Si tratta di un piano di riqualificazione del patrimonio di Edilizia residenziale pubblica e di Edilizia residenziale sociale che potrà in questo modo essere ristrutturato e riassegnato a lavoratrici e lavoratori a reddito medio e medio-basso.
Un’operazione che – se funziona – ha tutte le intenzioni di proseguire e di rivolgersi poi in futuro anche ad un mercato privato per abbattere gli alti canoni di affitto.
Il provvedimento si autosostiene dal punto di vista finanziario con un piano da 300 milioni di euro, di cui 200 milioni derivanti da un mutuo agevolato con la Banca europea degli investimenti e 100 milioni da risorse regionali. Investimenti predisposti per recuperare gli immobili, ma anche per garantire un ulteriore cuscinetto da destinare ad un efficientamento energetico di immobili Erp. Gli alloggi recuperati entreranno a far parte del patrimonio di Edilizia residenziale sociale con canone calmierato.
Il progetto si intende in un arco temporale di cinque anni, per cui la Regione spera di portare a termine le ristrutturazioni nel giro di un biennio a fianco di altre politiche in atto come come la revisione di una serie di norme, prendendosi le responsabilità che dovrebbero essere assunte da una politica abitativa nazionale.