CORRELATI
Cronaca

Staffetta silenziosa di mamme e nonne di Bologna per Gaza. VIDEO

Cronaca

Ferrovia Bologna-Porretta: lavori fino a settembre VIDEO

Sport

Bologna, colpo d’agosto a Stoccarda: decide Vitik VIDEO

Sanità, riesplode la polemica sul “buco” da 645 milioni VIDEO

L’Emilia-Romagna: “Situazione critica”. Per le Regioni l’aumento della spesa statale è pari a metà dei rincari. Ma Fratelli d’Italia attacca

BOLOGNA – Il preventivo economico della sanità emiliano-romagnola presenta un segno “meno” da 645 milioni di euro, che oltretutto seguono i -378 milioni dell’esercizio 2024. E’ dal 2021 che la Regione non ne fa mistero, oltre 800 milioni l’ammanco di risorse attese da Roma in risposta all’emergenza Covid. Ora però c’è da trovare le risorse, rimodulare la spesa, l’Emilia-Romagna e le sue Aziende sanitarie devono fare da sé come messo nero su bianco nella delibera dello scorso 4 agosto in cui si legge che il 2025 “si presenta, al pari delle altre Regioni, particolarmente critico, come certificato anche dal parere della Conferenza delle Regioni”. Per i Governatori infatti il finanziamento sanitario “incrementa complessivamente dell’1,8% ma a fronte di una spesa che aumenta del doppio, ossia del 3,6%”. Inflazione, spesa farmaceutica, i rinnovi contrattuali al rialzo legati alla necessità di rendere nuovamente appetibili le professioni sanitarie in via di abbandono, e ora il nuovo tariffario per l’attività specialistica ambulatoriale: eccolo, il lungo elenco di spese che sono state, nei mesi scorsi, oggetto della polemica sull’assoluta insufficienza dell’aumento per la spesa sanitaria. In questo senso anche una buona notizia, come le annunciate assunzioni, diventa una criticità: “senza aumenti salariali l’allargamento è inutile” contestano i sindacati convinti che i candidati per i nuovi posti saranno pochissimi. Quanto ai 6 miliardi di euro in più, pari all’1,8% già menzionato, sarebbe “farina” dell’attuale Legge di Bilancio solo in minima parte dato che 4 dei 6 miliardi “erano già previsti nella Manovra precedente” fa notare la senatrice di Italia Viva Annamaria Furlan al Ministro della Sanità Schillaci già al centro della bufera per le nomine no-vax all’interno dell’organo di consultazione statale sui vaccini. “Ancora più grave è l’idea di togliere il personale sanitario dal perimetro della Pubblica amministrazione” sottolinea la senatrice, secondo cui “significherebbe precarizzare il lavoro, favorendo una competizione al ribasso”. Dura la replica politica sul territorio da parte di Fratelli d’Italia, che per voce della consigliera Marta Evangelisti definisce “troppo facile imputare ogni difficoltà al mancato finanziamento statale” e parla invece di “programmazione discutibile” a livello regionale. L’assessore Fabi replica che le risorse per chiudere il buco senza l’aiuto di Roma “deriveranno dai meccanismi del pay-back farmaceutico” e dalla “remunerazione delle prestazioni in mobilità interregionale e internazionale”. La contromanovra annunciata da Viale Aldo Moro a fine giugno vale 9,9 miliardi, parte dei quali saranno gli oltre 50 milioni di euro in ticket mai pagati in Emilia-Romagna, di cui 13 milioni solo a Bologna.

© Riproduzione riservata

CONDIVIDI

Cerca nel sito