BOLOGNA – Serata intensa quella di ieri nel Centro Storico, il presidio vietato di Giovani Palestinesi si è trasformato molto presto in una guerriglia urbana. La polizia, dopo aver sequestrato megafoni e casse ha circondato la piazza dividendo i manifestanti in due gruppi, uno in piazza maggiore e l’altro in piazza Nettuno. Dopo circa una mezz’ora di cori che intonavano “tutte libere” il gruppo è stato fatto unire e da lì è stato provato a creare un corteo. La polizia però ha continuato a bloccare ogni uscita della piazza negando il passaggio a chiunque parlando poi ai megafoni e chiedendo di disperdersi a poco a poco. Da quel momento è iniziato il caos, il gruppo ha cercato di andarsene imboccando via de pignattari ma non gli è stato concesso e durante il diverbio davanti la Basilica di San Petronio è stato aperto un varco verso via Rizzoli dal quale il fiume di centinaia di manifestanti ha iniziato ad uscire.
Sono iniziati poi diversi minuti di scontri continui: le forze dell’ordine hanno tentato di impedire l’avanzata del corteo non autorizzato, intervenendo con i manganelli per disperdere i manifestanti. Dall’altro lato, alcuni partecipanti hanno reagito con il lancio di bottiglie, e la polizia ha fatto ricorso all’idrante per allontanare la folla. Successivamente è partito il corteo che ha attraversato Strada Maggiore fino ad arrivare a Piazza Verdi. L’ultimo scontro molto violento è avvenuto nella zona di via Righi da cui poi i manifestanti si sono dispersi per le vie della città.
Nel corso della serata una manifestante è stata arrestata, gli altri attivisti fermati sono stati invece denunciati e rilasciati poco dopo. Mentre sono quattro i giornalisti rimasti feriti e contusi a causa di manganellate o oggetti lanciati dal corteo