Presidio allo svincolo 4 all’indomani dell’ennesima tragedia, l’investimento fatale di un addetto alla segnaletica stradale, travolto da un furgone
BOLOGNA – Si è aperto con un elenco di nomi e cognomi di morti sul lavoro qui in Regione il presidio di CGIL, CISL e UIL. Le sigle sindacali sono stanche e dicono basta. È la rabbia a prevalere alla rotonda di via Triumvirato in corrispondenza dell’uscita 4 della tangenziale. Un presidio che poi si è spostato in corteo in tangenziale dove indossando un caschetto bianco alcuni dei circa duecento partecipanti all’altezza dello svincolo 4 si sono seduti in mezzo alle corsie messe in sicurezza dalle autorità che hanno bloccato il traffico al grido di “basta morti sul lavoro”.
Tre morti sul lavoro al giorno, un trend che continua a riconfermarsi. A un anno dalla tragedia di Suviana ancora una volta gli operai dell’edilizia e della metalmeccanica tornano a scioperare in uscita dal lavoro per due ore. Per i loro colleghi e per un mondo che descrivono come profondamente ingiusto.
L’ultima vittima Francesco D’Alò, addetto alla segnaletica stradale e travolto da un furgone, era interinale così come uno degli altri due colleghi rimasti feriti. È questa l’ultima notizia che fa riflettere.
L’Assessore alla Nuova mobilità Michele Campaniello in rappresentanza dell’Amministrazione comunale si appella al Governo: “bisogna mettere in sicurezza le strade per chi ci lavora e per chi le percorre tutti i giorni”. A prescindere dal contratto, la sicurezza sul lavoro deve essere garantita sempre, rimarcano i sindacati.