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Virtus in emergenza ko a Sassari 76-68

Filtra comunque un certo ottimismo sull’ingaggio dell’ex Denver, Golden State, Chicago e Indiana Justin Holiday. La Virtus ha bisogno di una mano in più per non rendere inutili i grandi sforzi di questo periodo.

SASSARI – Sconfitta ieri sera per la Virtus, battuta a Sassari dalla formazione appena affidata all’ex Massimo Bulleri. 76-68 il risultato finale in favore dei sardi, contro una Segafredo ancora in piena emergenza. Mentre si avvicina l’ingaggio di Holiday. Ridotta all’osso, sempre scoperta con un mercato che attende le risposte ai test fisici di Justin Holiday e ancora bloccato per qualche giorno, la Virtus cade a Sassari per un mix di errori, stanchezza e sfortune che non risparmi al cospetto di un’avversaria affamata di punti e scossa dal cambio in panchina. La formazione affidata all’ex giocatore bianconero, Massimo Bulleri, approccia il match con tutta la fame che ha. Troppa per una Segafredo priva anche di Hackett per un attacco gastrointestinale, oltre che di Clyburn e Zizic, già alle corde fisicamente e mentalmente nel finale contro il Monaco, bisognosa di minuti per sciogliersi. Nei primi 10 incassa già 15 punti di scarto, da una Sassari che nei quarti dispari si scatena da tre punti con Fobbs e Bendzius, e alla fine con Bibbins. La Virtus, aggrappata alle giocate di Shengelia, più assist, 8, che punti, 5, alla crescita di Tucker, 13 punti e nel primo tempo una versione simile a quella vista lo scorso anno a Venezia, alla freschezza di Diouf, 12 punti e 9 rimbalzi, e ai soliti sacrifici di qualità fatti da Pajola, 12 punti e 9 assist, rimonta presto lo svantaggio a inizio gara, ma nel terzo quarto torna a -13 e non ha più le forze di reagire in un finale pieno di vorrei ma non posso. Espresso decisamente bene dal tentativo di Belinelli, 3/8 da tre, che infila le triple della speranza e si vede sputar via dal ferro quelle che avrebbero ancora potuto cambiare la volata. Torna, clamorosamente, il problema dei rimbalzi, -14 in casa di una pericolante, raccogliendone solo 1 offensivo e lasciandone 13 agli altri. Ma è soprattutto benzina e mano da tre punti, 8 su 27 alla fine, che serve alla squadra di Dusko Ivanovic. Così, anche chi finge di non capire, è costretto a constatare come il problema dei dieci giorni di prova concessi a Holiday non abbia niente a che vedere con le indiscutibili qualità del giocatore, quanto piuttosto sulla tempistica, che nella migliore delle ipotesi darà al tecnico montenegrino un tiratore a un mese di distanza dal ko di Clyburn. E a ridosso di una Coppa Italia più dura del solito sulla carta. Filtra comunque un certo ottimismo sull’ingaggio dell’ex Denver, Golden State, Chicago e Indiana, i cui primi test atletici avrebbero dato buoni risultati. C’è bisogno assoluto che sia abile e arruolabile il prima possibile, la Virtus ha bisogno di una mano in più per non rendere inutili i grandi sforzi di questo periodo.

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