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Tappa a Bologna della campagna “Città 2030” di Legambiente per la mobilità sostenibile

Presentati i dati sulla mobilità urbana. L’associazione promuove Città 30 e per il trasporto pubblico propone l’Abbonamento Unico Metropolitano


E’ arrivata a Bologna la campagna itinerante “Città 2030” di Legambiente che ha l’obiettivo di promuovere una mobilità sostenibile e la creazione di centri urbani più vivibili entro i prossimi 5 anni, come stabilito dalla direttiva europea. Legambiente giudica positivi i primi effetti di Bologna Città 30, una strada sulla quale proseguire incrementando le azioni di controllo e di comunicazione verso i cittadini. Promosso il Tram come infrastruttura indispensabile, ma occorre fare presto con i cantieri. Sulla revisione delle tariffe del trasporto pubblico locale Legambiente, pur sottolineando il peso per gli enti locali dei tagli del governo definiti “ferali”, torna a proporre l’Abbonamento Unico Metropolitano. “Una proposta che raccogliamo, sulla quale stiamo già lavorando e ne discuteremo con la Regione” ha assicurato Simona Larghetti, consigliera della Città Metropolitana delegata alla mobilità sostenibile.
Andando ad analizzare i dati emerge che il tasso di motorizzazione di Bologna, pari a 54 auto ogni 100 abitanti e leggermente in crescita rispetto al 2023, resta al di sopra dell’obiettivo al 2030, quando si dovrà giungere al di sotto di 35 auto ogni 100 abitanti. Resta alto anche il tasso di incidentalità, con 7 incidenti ogni 1.000 abitanti, ben oltre l’obiettivo di meno di 2 fissato per il 2030. Tuttavia, come riportato nel bilancio del primo anno di Bologna Città30, si segnala un significativo calo dei decessi stradali (-49% rispetto al 2023) e una riduzione degli incidenti che coinvolgono i pedoni (-16%), risultati concreti che confermano l’efficacia delle misure adottate. Per quanto riguarda la qualità dell’aria, i principali inquinanti restano sotto i livelli di guardia. Questo dato deve però tener conto della futura direttiva dell’Unione Europea, per questo sin da ora è necessario ridurre la concentrazione media annuale di particolato sottile PM10 del 6% (fonte: elaborazione Mal’Aria – Legambiente 2024).

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