Le principali organizzazioni di volontariato ed enti del terzo settore di Bologna, che da anni si occupano delle persone detenute, tornano ad esprimere la loro preoccupazione. E si rivolgono all’Amministrazione penitenziaria
BOLOGNA – Qualche sera fa erano anche loro davanti alla Dozza, in presidio dopo la notizia del trasferimento nella casa circondariale di Bologna di giovani adulti dell’Istituto Penale Minorile del Pratello, assieme ad altri provenienti da diverse carceri minorili del Paese. Per riflettere sul conseguente impatto riorganizzativo sulla struttura ospitante, già interessata da numerose problematiche e ritenuta inidonea ad ospitare minori. Ora le principali organizzazioni di volontariato ed enti terzo settore di cittadini, che da anni si occupano delle persone detenute e dei loro percorsi di reinserimento in società, esprimono nuovamente tutta la loro preoccupazione.
Operatori e volontari chiedono quindi all’Amministrazione penitenziaria che alle persone in procinto di essere trasferite siano garantite ospitalità adeguata e continuità dei percorsi di cui hanno fruito precedentemente, creando anche le condizioni perché tutto questo sia possibile. E offrendo la loro collaborazione.
“Immaginiamo che perché questo sia realizzabile serva anche del tempo”, osservano le associazioni a conclusione della nota congiunta, garantendo anche la “ricerca di ulteriori mezzi per far ”atterrare” un progetto sensato per tutti. Perché di progetto si deve parlare – dicono – e, in ogni caso, ad un progetto occorre mettere mano. Rispettoso della dignità delle persone”.