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Bologna senza idee, il Milan di Modric lo punisce

Rossoblù battuti 1-0 a San Siro: dopo un primo tempo di sterile possesso palla, la squadra di Italiano lascia spazio ai rossoneri, che rischiano di dilagare dopo il vantaggio del 40enne croato. Il tecnico: “Bisogna lavorare tanto”. Espulso Allegri

Il calcio non è una scienza esatta, ma Allegri contro Italiano sì. Sesto uno a zero per il tecnico milanista contro quello rossoblù, anche se stavolta il corto muso ha resistito per una questione evidente di cabala. Il MIlan ha colpito tre pali e mezzo, nel finale avrebbe meritato un rigore netto sull’esordiente Kunku, con espulsione per l’ancora distratto Lucumì, e nel succo della partita è l’unica squadra a spremere occasioni vere. Il Bologna palleggia bene, anzi benissimo nel primo tempo. Quando Ferguson si sottrae alla mediana, giocando da playmaker basso che gestisce ritmo e geometrie, e Castro è un punto di riferimento chiaro e in grado di far salire la squadra.  E’ lì che i rossoblù hanno il torto di non essere mai pericolosi, di non affondare il colpo rimasto in canna quando a Cambiaghi viene annullato un gol senza brivido, troppo largo il fuorigioco dell’esterno, e Orsolini mette in mezzo un pallone indeciso come tutta la sua partita. L’idea di calcio c’è, come renderlo produttivo ancora no. Il paradosso più grande però è aver azzeccato la mossa della serata, Fabbian titolare sulla trequarti per essere l’ombra di Modric, e venire puniti proprio dal croato su una dormita del suo vigilante. Appena superata l’ora di gioco, il tempo dell’inserimento a fari spenti, nella ripartenza iniziata proprio da una verticalizzazione del 40enne centrocampista, e il piatto destro su assist di Saelemakers, migliore in campo l’ex insieme allo stesso Modric, sono stati, appunto, da vero Pallone d’Oro. I rossoblù avevano sofferto già nei primi 25′, colpa di tante palle perse e dei mancati riferimenti dati dai rossoneri sulla trequarti. Skorupski salvava su Gimenez, poi usciva fuori il Bologna, incapace però per tutta la partita di giustificare la presenza tra i pali di Maignan prima e Terracciano dopo l’infortunio del francese, e comunque  a rischio anche al 24esimo sul destro a giro di Estupinan, primo palo dell’incontro. Allegri, con la solita prudenza tattica, ha aspettato il momento giusto per colpire, concedendo tanto campo al Bologna. Nel secondo tempo la sterilità della squadra di Italiano si trasformava in incapacità di gestione. Il Milan andava in vantaggio e dominava, colpendo altri due pali e non lasciando spazio ai cambi della panchina rossoblù, che non producevano nulla, nemmeno con Bernardeschi, Odgaard e il debuttante Rowe sulla trequarti. Dopo l’ennesimo palo, e anche spreco di Gimenez, entrava Nkunku che in pochi minuti seminava il panico. Steso in area da Lucumi, l’arbitro gli concedeva rigore solo sul secondo contatto con Freuler. Il Var richiamava Marcenaro, facendogli vedere l’ultimo episodio, e l’arbitro cancellava il fischio tra la furia di Allegri, espulso e senza giacca dopo le proteste col quarto uomo. Ma non era un Bologna in grado di confezionare beffe nei 7′ di recupero. La strada per i rossoblù è ancora lunga.  

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